martedì 17 agosto 2021

La débâcle dell'Afghanistan

È stata una débâcle su tutta la linea, fin dal principio, da parte di tutti i soggetti coinvolti.
È stata una guerra totalmente incomprensibile; le guerre da parte di esseri che ritengono di possedere un raziocinio sono sempre ingiustificate, perché implicano il fallimento proprio di questo raziocinio, ma alcune hanno una motivazione che si riesce più o meno a capire – guerre per accaparrarsi risorse, più che altro, tipo il petrolio: tu ce l’hai, io no, quindi ti prendo a legnate per fregartelo. Ma la guerra in Afghanistan? Manco gli alti ufficiali delle forze armate statunitensi sapevano perché cazzarola stessero combattendo. Petrolio? Ma va’. Imperialismo, colonialismo? Non reggono. Rappresaglia per gli attentati del famigerato 11 settembre – che tra l’altro gli statunitensi si sono attirati addosso con le loro mani, allevandosi una serie di serpi in seno e fornendo loro pure armi? Rappresaglia contro chi e per cosa poi? No: quella dell’Afghanistan è stata una guerra totalmente assurda e ridicola, ed è stata un fiasco completo per tutti quanti, meno i talebani, che avevano già la vittoria in mano nel 2001.
È stata una débâcle per i grandi vertici degli stati appiccicati con lo sputo d’america1, forze armate, presidenti vari – incluso il tanto sopravvalutato Obama, per il quale a quanto pare hanno istituito il Nobel per la Guerra – e altri: non hanno mai capito una beata minchia dalle altre guerre inutili che hanno combattuto e straperso fin dalla partenza, tipo quella del Vietnam.
È stata una débâcle per la popolazione statunitense in generale, alla quale gli alti vertici hanno ammannito per vent’anni storielle di vittorie mirabolanti quando poi è risultato che invece si sono presi brodo per tutto quel periodo.
È stata una débâcle anche per l’Europa, anzi, l’europa, che per vent’anni si è pedissequamente accodata agli usa-e-getta per combattere una guerra in cui non c’entrava un cazzo di niente.
È stata una débâcle pure per il “giornalismo”, soprattutto quello nostrano, che è cascato con tutte le scarpe in un fotomontaggio fatto a cazzo di cane su una presunta bandiera talebana enorme come un palazzo e bella dritta posta sulla torre del palazzo presidenziale di Kabul; il Disinformatico spiega nei dettagli in questo articolo la figura di merda globale che i nostri “giornalisti” si sono fatti a riguardo.
È una débâcle in divenire per il mondo intero, che non avrà la più pallida idea di come gestire centinaia di migliaia, se non milioni, di profughi che se la stanno battendo a tutta birra dall’Afghanistan ormai in mano a uno dei peggiori regimi militari che siano mai esistiti.
E questo regime militare, i talebani appunto, se la ghigna alla facciazza degli statunitensi e degli europei non da ieri, ma da quando questa stupida guerra è iniziata, nel lontano 2001.
Gino Strada esprimeva la speranza di un mondo senza guerre. Idea alquanto utopistica, ma forse raggiungibile o quasi – ma fintanto che sulla Terra ci sarà quella strafottuta nazione che ritiene di essere poliziotta del mondo intero non ci arriveremo neppure lontanamente, a realizzare le speranze di Strada!


  1. Qui mi troverete a concordare col buon Flannders, che ha l’abitudine di togliere le maiuscole a tutti quelli che ritiene non le meritino più. ↩︎

2 commenti:

Franco Battaglia ha detto...

Strada lo diceva bene. Basta guerre. Non è il primo e non sarà l'ultimo. Ma finché costruiremo armi anziché ospedali, la vedo dura. Finché importeremo F35 anziché Canadair.. rimarremo al palo dell'egoismo e dell'ipocrisia.

Er Bestiassa ha detto...

@Franco
Lo sappiamo noi, e lo sapeva Strada; lo sa la gente ragionevole; ma a quanto pare non c'è modo di farlo entrare nella capoccia ai potenti della Terra.