martedì 26 ottobre 2021

Peggio dei treni

Notiziola che ho letto sul Disinformatico (in questo articolo) e che mi spinge a rigirare il coltello nella piaga del “giornalismo” all’italiana. Verifica dei fatti zero; bisogna pubblicare, pubblicare, pubblicare – e farsi il copia & incula gli uni con gli altri, perché se uno pubblica una farloccata gli altri non possono assolutamente rimanere indietro, ecché.
Cioè, per gli allergici al clic su un link: tre testate – nei coglioni, come mi suggerisce Flannders – pubblicano la stessa notizia. Il che non sarebbe tanto diverso dal solito, se non fosse che con questa particolare notizia sono in ritardo. Di mesi. Peggio di come funzionano le nostre ferrovie! Tutti a strombettare che la sonda Perseverance è atterrata su Marte, prime immagini del pianeta rosso, bla bla bla.
Ma Perseverance è su Marte da febbraio del 2021. Cioè, la festassa alla NASA l’hanno già fatta da mo’, hanno avuto il tempo di smaltire almeno altre venti sbornie da allora!
Cioè, quello che è successo con ogni probabilità: un “giornalista” in un noiosissimo turno notturno presso una di quelle testate, presumo ANS(I)A, che è quella da cui tutti fanno copia & incula, ha letto distrattamente su qualche sito estero la notiziola riguardante Perseverance, ha bellamente ignorato la data di quella notizia, ha visto profilarsi a caratteri cubitali luminosi davanti al proprio naso la parola “scoop” e giù di pubblicazione; e non ho mai più visto nessuna di queste testate assumere correttori di bozze! Le altre due testate, vista la notizia, hanno detto “Ma no, non possiamo rimanere indietro!” e vai di C&I, e pubblicare subito, anche lì senza rendersi conto che erano più in ritardo dei treni!
Questo è il nostro “giornalismo”, gente. Una succursale delle socialfogne, ormai. Poi certo che la gente crede a ogni minchiata che sente: perfino coloro che dovrebbero fornire notizie obiettive – e soprattutto puntuali – ormai hanno dimenticato da mo’ questa loro missione.

2 commenti:

Claudia Turchiarulo ha detto...

Da ex "giornalista" (le virgolette perché non mai voluto prendere il tesserino) ti dico che la nascita dei quotidiani online ha rappresentato la tomba del giornalismo.
Quando lavoravo per i settimanali o per i mensili di approfondimento, le notizie erano corpose, ben documentate, originali.
Ora, invece, si assiste alla pubblicazione di decine di comunicati stampa ogni giorno, e raramente una testata riesce davvero a fare uno scoop.
E' anche per questo che ho smesso di scrivere per i quotidiani.
Era diventata una noia mortale.

Er Bestiassa ha detto...

@Claudia
Immagino che tu non meritassi le virgolette nel modo in cui le uso io. In ogni caso, non ti si può dare torto, perché una volta l'ansia di pubblicare prima della concorrenza era smorzata dal fatto che comunque la notizia sarebbe uscita il giorno dopo; adesso, bisogna sempre arrivare un microsecondo prima degli altri. E proprio online basterebbero pochi secondi a farsi una ricerchina su San Google e scoprire se si sta pubblicando qualche farloccata; ma in Italia son tutti buoni a scrivere ma pochi sono ancora in grado di leggere – anche rileggere il proprio stesso pezzo per verificare se già solo la lingua italiana sta in piedi. Poi, tutto questo bombardamento di notizzzzie con quattro Z rischia l'effetto opposto: praticamente la gente è più disinformata oggi nell'epoca del "giornalismo" online di quanto fosse quando esistevano solo i quotidiani e, tutt'al più, uno o due testate radiofoniche o televisive.