venerdì 10 aprile 2020

Truffe della pestilenza

Ancora una volta, un post collaterale che non parla della pestilenza in sé.
Ci si ritrova sempre a fare i conti con la peggiore fetta di umanità, anche quando proprio non se ne sentirebbe la mancanza: sciacalli che giocano sulla salute della gente per farci i loro porci comodi e per scremarne un profitto illecito. Cioè:

  • Le tanto ventilate “app anti-contagio”: Oltre a non servire a una beata minchia, oltre a essere dannose perché darebbero adito ai vari webeti autonominatisi sceriffi di scatenare cacce all’untore, nel caso migliore sarebbero piene di bacherozzi vari; nel caso peggiore, sarebbero state messe insieme da qualche sciacallo che le userebbe per speculare sulla paura della gente strafogando agli sprovveduti il dumbphone1 di malware, sgraffignando loro i dati personali e magari aprendosi una porta sul retro per combinarne di cotte e di crude con l’apparecchio. Siccome nessuno può obbligarmi a ficcarmi un’app di quella roba viscida marroncina sul mio babbeofono, spiacente, non s’ha da fare.
  • Mail con allegati che chiedono sblocchi o azioni del genere: E sembrano venire da enti accreditati come l’Organizzazione Mondiale della Sanità; ma sono delle trappole e vanno cestinate in tempo zero. L’OMS e altri enti non mandano comunicazioni via mail; al massimo possono inviare una PEC a un utente specifico, ma niente roba generalizzata nella normale posta elettronica.
  • Concorsi con premi favolosi, regali, ricchi premi & cotillon: Già proliferano di loro sotto le feste; sotto questa Pasqua così particolare sembra abbiano avuto un incremento esponenziale. Nessuno regala niente; i veri concorsi possono mettere in palio un numero limitato di premi e sono debitamente registrati presso l’Agenzia delle Entrate. Cliccando sui link presenti in questi messaggi si finisce su siti che ti chiedono i tuoi dati personali, e poi bubù, il conto in banca non c’è più. Via, nel cestino senza indugio.
  • Finte circolari con provvedimenti fuori logica e sanzioni inverosimili: E guarda caso circolano soltanto sui “soliti” canali: Uozzappo, le socialfogne… Che siano burle di pessimo gusto o tentativi di capitalizzare sul panico della gente, vanno bellamente ignorate e non inoltrate a catena di San Pisquano a tutti i propri contatti, che tra l’altro magari ne hanno già ricevute a gogò da altri webeti nella loro lista di contatti.

In poche parole, l’umanità è sempre la stessa, e non cambierà a seguito di questa pestilenza; quando sarà finita, questi sciacalli s’inventeranno altre vie per approfittare della dabbenaggine condita di paura di tante persone.


  1. No, quegli aggeggi non sono smart, proprio per niente. ↩︎

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